16 ottobre 1943

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la deportazione degli ebrei di Roma

 

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Le suore romane e i conventi che salvarono gli ebrei. Ritanna Armeni: «La Resistenza delle religiose non fu passiva, ma attiva»

Il 16 ottobre 1943 il Ghetto di Roma fu messo a ferro e fuoco dalla retata di deportazione degli ebrei romani. 1259 le persone arrestate. Donne, uomini, anziani, bambini, senza più una vita propria. Le famiglie furono divise, sventrate.

da Bonculture, del 01/03/2023
di Antonella Soccio

Parte da questa data l’ultimo romanzo di Ritanna Armeni, “Il secondo piano” edito da Ponte alle Grazie, in tour per le presentazioni e che sarà il 3 marzo a Foggia per il ciclo di conversazioni letterarie “Il tennis incontra” a cura del Tennis Club, presieduto da Valeria Corrado, e dell’associazione I fiori blu.

Dopo Una donna può tutto sulle aviatrici della Seconda Guerra Mondiale note come Streghe della notte, Mara una donna del Novecento, che indagava la fascinazione popolare per il Duce e Per strada è la felicità sui cambiamenti del femminismo e del ‘68, Ritanna Armeni torna con un nuovo avvincente e documentatissimo racconto al femminile. Questa volta le protagoniste sono le religiose di un convento francescano romano, Suor Ignazia e le sue consorelle, che si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un’infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l’audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo.

Roma, nell’ultimo anno di guerra, non è «città aperta». Ma occupata.

Bonculture ha intervistato la scrittrice Ritanna Armeni.

Ritanna, un nuovo romanzo sugli anni Quaranta. Quanto c’è ancora da raccontare sulle donne di quell’epoca' E sulle donne romane in particolare'

Amo abbastanza quel periodo, è un periodo importante per capire l’oggi, ho scritto Mara, Una donna può tutto sulle aviatrici sovietiche, Di questo amore non si deve sapere su Inessa la donna di Lenin.

In questo ultimo libro si parla di Roma, tutto si svolge quando il Fascismo è già caduto. Quegli anni sono fondamentali per capire l’oggi, per capire che cosa sono e sono state e come si sono evolute le donne. Allora non c’è ancora la spinta femminista, ma il desiderio di libertà, l’autonomia esisteva già, esisteva in Mara, che era fascista, esisteva tra le aviatrici che volevano combattere come gli uomini, esisteva per le suore, che nel 43 e nel 44 aprono i conventi agli ebrei e lo fanno senza alcun ordine dall’alto.

Non c’è molta letteratura sull’impegno delle religiose durante la Seconda Guerra Mondiale. Quanti furono i conventi che furono usati come asili politici'

È una storia molto sorprendente, c’è il romanzo di un convento che si trova a Roma in una zona non centralissima nel quale vengono ospitate da 7 suore, 12 ebrei. La realtà però è molto più sorprendente perché gli ebrei ospitati erano 47. Facendo delle ricerche ho scoperto che agli ebrei e ai disertori furono aperte le porte di ben 250 conventi di cui oltre 150 erano femminili. La cosa più fenomenale è che gli ebrei romani salvati furono 4500, anche se non esiste una vera e propria contabilità al riguardo.

Perché questa storia è rimasta occultata nel secondo Dopoguerra'

Per tanti motivi. Uno in generale è perché le storie delle donne non sono mai raccontate, sono gli uomini a raccontare la storia. Del Fascismo si sanno tutti i particolari, di come vivevano le varie classi sociali, del Nord, del Sud, dei cattolici, ma alle donne del Fascismo è stato dedicato pochissimo. Così come alle Streghe della Notte, le aviatrici sovietiche.

La seconda ragione riguarda la religiosità. Le suore siccome hanno fatto dell’umiltà e della modestia e della ritrosia alla manifestazione pubblica la loro essenza, in quegli anni non hanno lasciato delle cose scritte, il disinteresse per loro da parte degli storici è massimo. Il titolo del mio libro, Il secondo piano ha una doppia lettura: c’è un secondo piano reale, che è quello nel quale erano nascosti gli ebrei, ma c’è anche un significato metaforico, le suore sono in secondo piano rispetto alla grande storia.

Dovevano essere caritatevoli, quel gesto per le suore era considerato quasi normale. Non eroico. C’è poi un altro motivo. La storia di quel periodo che riguarda la Chiesa è molto dominata dalla presenza e dall’analisi su Pio XII e sul dilemma del suo silenzio. Il silenzio del Pontefice sulle Leggi razziali fu complice o fu un silenzio di un uomo realista e prudente che per barcamenarsi scelse di non esprimersi'

Questo dibattito che ha scatenato gli animi e che ha accaniti fautori di una tesi come dell’altra ha oscurato il resto.

Che ne pensi' Che natura aveva il silenzio del Papa'

Non sono una storica, di Pio XII ho letto molto, penso che le suore abbiano agito in totale autonomia, gli archivi vaticani devono ancora scoprire milioni di documenti, ma finora non è emersa traccia di una disposizione scritta che dice alle suore di salvare gli ebrei. È vero anche che non c’è nessuna disposizione contraria. La Chiesa si mantiene su un crinale di produttiva ambiguità, non impedisce e non promuove, tale atteggiamento della Santa Sede corrisponde perfettamente al periodo.

Era un tempo per Roma difficilissimo, strangolata dalla fame, occupata dai Tedeschi con l’autorità del Papa come unica forma di resistenza rimasta, non esisteva lo Stato. La Repubblica era a Salò.

Il Papa che sicuramente non era un progressista e che aveva come primo obiettivo la lotta al comunismo, era stato in Germania, aveva simpatizzato agli inizi per il Nazionalsocialismo, ma nella Roma occupata ebbe un ruolo prudente, ma non fu un fiancheggiatore. Tuttavia non impedì la razzia del Ghetto ma salvò alcuni ebrei di sangue misto. Cercò di non provocare i tedeschi, lui era prigioniero in Vaticano, e cercò di aiutare ma senza rompere gli equilibri. Alcuni gli rimproverano di non essere andato in stazione a bloccare il treno della deportazione. Sarebbe stato bello, ma è pura utopia. Gli storici dibattono ancora molto sulla sua figura, la chiesa non lo ha ancora fatto santo e questo è un dato.

Che registro hai usato per raccontare le suore' Non c’è sempre il rischio di cadere nel clichè sorrentiano quando si parla di suore romane'

Questo pericolo non c’è, sono entrata in questo mondo e ne sono rimasta molto colpita, non era il mondo che mi aspettavo e che si aspetta in genere una donna femminista, laica e progressista, che al più pensa che le suore siano delle poveracce, anche un po’ stupidine. In genere si pensa alla Gertrude di Manzoni, a Suor Giovanna della Croce di Matilde Serao a La religieuse di Diderot. Accanto a questi modelli si pensa sempre alla costrizione, alla mancanza di libertà, per avere fede si deve essere anche un po’ stupide. Ebbene, una volta dentro il mondo delle suore che ho trovato mi ha sbarellato, nessuno dei miei pregiudizi ha trovato conferma. Le suore sono donne libere, perché fanno questa scelta in totale libertà, vivono autonomanente, in tempo di guerra si devono arrangiare, arrivano a falsificare i documenti. La loro non è una resistenza passiva, ma attiva, lavorano, non hanno uno stipendio dalle curie come i preti, devono inventarsi un lavoro, affittare le stanze, fare marmellate, la loro è una concezione del lavoro molto moderna, non ti viene dato, tu lo produci e guadagni e si condividono gli utili. I miei pregiudizi erano infondati, le suore sono i 2/3 delle chiesa, sono 700mila euro.

Nei racconti, al cinema spesso sono o sono cattive ed è un clichè o sono mignotte oppure sono zuzzurellone delle simpatiche guastafeste come Sister Act. Quando ho scritto il libro, la fatica maggiore è stata trovare la copertina, perché i ritratti di suore o sono orrendi o hanno una bellezza irreale.

La società moderna non riesce a fotografare le religiose, perciò ho scelto una immagine simbolica, non si vede il viso. Ci sono foto storiche, ma io ho raccontato una novizia, una madre superiore tedesca, non ci sono immagini che rendono cosa sono le suore, le foto sono sempre esagerate o frutto del pregiudizio.

Sono un po’ l’apoteosi e il simbolo della invisibilità delle donne nella storia o no'

Sì, sono state sempre molto oscurate.

Quale sarà il prossimo tuo racconto femminile' Non trovi che le donne della Resistenza siano state raccontate poco sopratutto nei tempi attuali di revisionismo e di A-fascismo imperante'

Non so, ora sono presa dalla presentazione de Il secondo piano. Sono belli gli incontri che si fanno, trovi una storia e ti ci tuffi. Le donne della Resistenza sono state trascurate perché loro stesse si sono sottovalutate, eppure hanno agito operazioni importantissime e rischiosissime ma sempre con assoluta umiltà, con la stessa modestia con cui si prepara una zuppa.

Quelle arrivate alla ribalta sono pochissime, c’è la Capponi, Tina Anselmi e poche altre. Venivano cacciate, non le volevano nelle manifestazioni, erano considerate delle puttane, abbiamo dei romanzi importanti, c’è l’Agnese va a morire e l’ultimo libro di Benedetta Tobagi, ma c’è ancora molto da raccontare.

Tags: antisemitismo, ebrei, Pio XII, Vaticano

<a href='http://www.youtube.com/watch?v=zMSJUrfkRHo'>Video</a> Memoria della deportazione degli ebrei di Roma: DIRETTA WEB sabato 18 ottobre alle 19.30 su YOUTUBE <a href='http://www.16ottobre1943.it/it/storia.aspx'>Storia</a> Il 16 ottobre 1943 ? una data importante per la comunit? ebraica di Roma, ma anche per la citt? intera. Per gli ebrei romani ? l'ultima tappa di un triste itinerario iniziato nel settembre del 1938 con la promulgazione delle leggi razziali. <a href='http://www.16ottobre1943.it/it/testimonianze.aspx'>Testimonianze</a> ?Fummo ammassati davanti a S. Angelo in Pescheria: I camion grigi arrivavano, i tedeschi caricavano a spintoni o col calcio del fucile uomini, donne, bambini...? <a href='http://www.16ottobre1943.it/it/film.aspx'>Film</a> Archivio dettagliato dei film che hanno trattato, in modo diverso, della deportazione degli ebrei romani avvenuta il 16 ottobre 1943. <a href='http://www.16ottobre1943.it/it/foto.aspx'>Foto</a> Foto e reportage sul Ghetto, le manifestazioni e le iniziative in ricordo della giornata del 16 ottobre 1943. <a href='http://www.16ottobre1943.it/it/libri.aspx'>Libri</a> Una ricca bibliografia, utile per approfondire e aiutare il reperimento di pubblicazioni che interessano le leggi razziali e la situazione degli ebrei italiani durante il fascismo.